Roma è la patria del buon cibo, soprattutto quando si parla di pasta: dalla carbonara, alla amatriciana, alla cacio e pepe, i piatti della tradizione romana sono famosissimi in tutto il mondo. Ce n’è uno, però, che sembra apparentemente meno apprezzato e spesso ignorato senza motivo. Alcune persone lo definiscono come una semplice “amatriciana bianca” o una “carbonara senza uova”, ma in realtà la pasta alla gricia è il piatto più amato (e più antico) della cucina romana.
La storia della pasta alla gricia
La pasta alla gricia è l’antenata dell’amatriciana, in quanto venne inventata già secoli prima dell’arrivo del pomodoro nel 1800, dopo la scoperta delle Americhe. Si tratta di un piatto della tradizione contadina, nato dall’usanza dei pastori laziali di portare sempre con sé alcuni ingredienti poveri ma sostanziosi come pasta secca, pepe, guanciale e pecorino per rifocillarsi dopo le faticose giornate di lavoro nei pascoli.
L’origine del nome è molto curiosa. C’è chi sostiene che derivi da Grisciano, il paese che si contende la maternità della ricetta con la città di Amatrice (il nome storico della pasta è infatti “griscia”); oppure che provenga dal latino griscium, “sacchetto”, termine impiegato per riferirsi al grembiule dei panettieri dell’epoca, tipicamente di colore scuro per preservare gli abiti dalla farina; altri ancora sostengono che abbia origine dal sostantivo “gricio”, che in dialetto romano definiva proprio la professione del panettiere nella Roma medievale (pare che, in passato, le botteghe dei panettieri avessero sempre a disposizione un fornello per poter cucinare questo piatto popolare).
Qualunque sia la sua etimologia, la gricia con la “g” maiuscola viene preparata seguendo solo un’unica ricetta, a base dei tre classici ingredienti che rappresentano il cuore della cucina tipica romana: guanciale, pepe e pecorino.
Pasta alla gricia: la ricetta originale romana
La ricetta per una pasta alla gricia cremosa e senza errori sta nella scelta degli ingredienti di primissima qualità e nella mantecatura finale. Che tu abbia più o meno dimestichezza in cucina, seguendo i nostri consigli non potrai sbagliare!
Consiglio numero uno: scegli il formato di pasta con cura. Può sembrare una sciocchezza, ma il tipo di pasta può fare la differenza nella riuscita o nel fallimento di un piatto. I tonnarelli alla gricia o gli spaghetti alla gricia sono tra i formati più in voga, ma ti consigliamo di provare a realizzare questa ricetta anche con un tipo di pasta corta come i rigatoni o le mezze maniche, non te ne pentirai.
Consiglio numero due: non utilizzare l’olio. Se pur vero che l’olio extra vergine di oliva è uno dei prodotti centrali della nostra dieta mediterranea, per una gricia senza errori è fondamentale non impiegarlo durante la preparazione della ricetta. Il guanciale saltato in padella rilascerà il suo grasso che, sciolto, servirà da delizioso condimento. Mi raccomando, per una gricia perfetta assicurati che il guanciale sia ben rosolato e croccante.
Consiglio numero tre: aggiungi il pecorino a fine cottura per una pasta alla gricia super cremosa. La mantecatura è il passaggio chiave per dare un tocco in più al tuo piatto di pasta alla gricia. A fuoco spento, aggiungi il pecorino romano (rigorosamente D.O.P.) insieme a un cucchiaio di acqua di cottura e mescola delicatamente per creare la gustosa cremina che tutto il mondo ci invidia. Infine, guarnisci con del buon pepe nero macinato.
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